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1AL: una giornata all’Amia

Mercoledì 12 febbraio, noi ragazzi della classe 1AL ci siamo recati alla sede di Amia, in via Basso Acquar.

Siamo stati accolti da Letizia e Miriam, che si occupano dell’organizzazione di attività per le scuole e che ci hanno raccontato cosa fa Amia, dal 1983, per Verona, ovvero:

  • favorisce la raccolta differenziata e sensibilizza al riciclo;
  • pulisce le strade;
  • raccoglie i rifiuti;
  • gestisce il verde urbano dall’anno 2000, ovvero manutiene 3 milioni e mezzo di verde comunale, però con una gestione di tipo misto: il 70% di tutto questo territorio lo gestiscono gli operatori Amia, mentre il 30% viene appaltato ad altri enti

tutto questo per rendere Verona più pulita.

Abbiamo parlato di sostenibilità, ma non solo legata all’ambito ambientale, ma anche economico e sociale, come per esempio la gentilezza del vicinato e l’educazione per strada, che non sempre ci sono nelle nostre strade.

Ad un certo punto nella sala conferenze (quella in cui stavamo facendo l’incontro), è entrato Francesco, il responsabile della gestione delle alberature (ovvero le potature, i trapianti di alberi ecc.), che ci ha parlato dei progetti che Amia cerca di attuare per il ripristino della biodiversità, come la costruzione di cavità all’interno degli alberi come rifugi per uccelli e la realizzazione di prati fioriti, per favorire l’impollinazione e ciò che ne deriva. Ci ha parlato inoltre del servizio di pulizia delle strade di Amia, che favorisce alla diminuzione delle polvere sottili e dell’inquinamento causati dai rifiuti abbandonati per le strade, e del servizi di raccolta dei rifiuti, che nelle zone fuori dal centro avviene porta a porta, mentre a Verona centro viene fatta attraverso l’utilizzo dei 5 cassonetti, che presto, nel 2027, diventeranno 3, per il vetro, il secco e l’umido.

Discarica

Poi Francesco se ne è andato e noi abbiamo concluso dicendo che il riciclo serve per dare nuova vita ai materiali da buttare.

In seguito, siamo usciti nella zona di raccolta dove Massimo, un altro operatore Amia, ci ha guidati attraverso le aree di raccolta dei rifiuti. Ci ha spiegato che al mattino, ogni operatore viene fornito di un foglio sul quale sono indicati il materiale da raccogliere e la zona in cui deve essere raccolto; questi quindi prende un mezzo di raccolta e comincia il suo lavoro. Con una specie di Telepass posizionato sui cancelli, viene registrata l’ora di uscita e quella di ritorno del mezzo. Una volta tornato il camion, viene pesato e segnalato il materiale che contiene. Il contenuto viene poi portato nell’apposita zona di deposito, indicata da un pittogramma e un codice di riconoscimento.

Le principali categorie di rifiuti sono:

  • RAE, ovvero “Raccolta di Apparecchiature Elettroniche”, alla quale appartengono per esempio gli elettrodomestici, come frigoriferi, lavatrici ecc.;
  • vetro, che, purtroppo, si trova sempre accompagnato da carta o plastica, dai quali deve essere poi smistato;
  • raccolta del verde (inteso come residuo della potatura), per creare compost e fertilizzanti, e del legno, per realizzare truciolati ecc.;
  • carta e cartone, che con il processo di riciclo torneranno ad essere carta e cartone;
  • ingombrante, come vecchi mobili;
  • plastica, che, anche questa, dopo il riciclo, tornerà ad essere plastica;
  • indifferenziato, che viene inviato all’impianto di Ca’ del Bue per essere trasformati in combustibili fossili;
  • umido, che viene riciclato quasi al 100% e dal quale si ricavano compost e concimi.

Al termine di ogni turno di raccolta, i camion vengono puliti e riforniti di metano o energia elettrica, perché Amia sta cercando di essere sempre più sostenibile.

Nel centro di raccolta Amia vengono accumulati non solo i rifiuti raccolti dall’Amia stessa, ma anche quelli di alcune società che ne hanno fatto richiesta.

Poi Massimo ci ha mostrato il Centro di raccolta del comune di Verona, che è un luogo dedicato a tutti i cittadini residenti nel comune per scaricare i rifiuti dei cittadini stessi, e non di ditte o aziende. In questo spazio si può trovare il "container del riuso”, nel quale vengono custoditi oggetti non più utili a chi decide di metterli lì, ma ancora funzionanti, che potrebbero trovare una nuova vita.

C’è anche un deposito per i rifiuti pericolosi, ovvero che devono essere trattati in modo particolare, come farmaci scaduti, bombolette spray, vernici non pericolose, olio motore e alimentare, filtri dell’olio, neon e pile alcaline, ognuno contraddistinto dal proprio pittogramma. Questi spazi (il Centro di raccolta e il deposito per i rifiuti pericolosi) sono accessibili gratuitamente, solo però se si ha pagato la tassa sui rifiuti.

Una volta rientrati nella sala iniziale, abbiamo fatto un gioco con delle carte, il cui scopo era farci capire che una spesa del tutto sostenibile ambientalmente non è sempre sostenibile economicamente, e che spesso per spendere meno ricorriamo a comprare cose che fanno male al pianeta.

Gioco di carte dell'Amia