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Un anno fa, alle porte dell'Europa, è iniziato un conflitto che ha sorpreso tutti noi, un'esplosione di violenza che ha costretto milioni di persone a fuggire dalle proprie case e che ancora oggi sta provocando migliaia di vittime.

Non possiamo e non vogliamo dimenticarlo.

Soprattutto, non è giusto chiudere gli occhi né sulla guerra in Ucraina né su ciascuna delle guerre che oggi continuano a insanguinare il nostro pianeta.

La comunità scolastica del "Galilei" vuole lanciare un nuovo "messaggio di pace" attraverso dei semplici spunti di riflessione.

1. Pablo Picasso

Pablo Picasso, La Paix, 1952

Ogni giorno abbiamo negli occhi troppe immagini di sofferenza e devastazione. Preferiamo immaginare come, in una condizione di equilibrio, di ascolto, di esercizio del pensiero, tutto possa diventare possibile: leggere, scrivere, ballare, nutrire la vita di un bambino, solcare il mare con un aratro trainato da un moderno Pegaso, mettere ironicamente in gabbia dei pesci e gli uccelli in una boccia. 

E' quanto succede nel pannello della Pace della cappella di Vallauris, in Costa Azzurra, realizzato dal genio visionario di Pablo Picasso nel 1953.

2. Etty Hillesum

«Certo che ogni tanto si può essere tristi e abbattuti per quel che ci fanno, è umano e comprensibile che sia così. E tuttavia: siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli. 
Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. 
La vita è difficile, ma non è grave. Dobbiamo cominciare a prendere sul serio il nostro lato serio, il resto verrà allora da sé: e lavorare "a se stessi" non è proprio una forma d’individualismo malaticcio. 
Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dell’odio contro il prossimo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo -. È l’unica soluzione possibile... Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell’anno del Signore 1942, l’ennesimo anno di guerra»
Etty Hillesum, Diario

Etty Hillesum, è una scrittrice olandese, di origine ebraica, morta ad Auschwitz il 30 novembre 1943 a 28 anni. Ha scritto numerose lettere alle persone care, e il diario, un'originale e profondo percorso di ricerca del sé e del senso della vita, una testimonianza sulla persecuzione ebraica e sulla guerra.

Alcune informazioni su Etty Hillesum sono reperibili qui.

3. Vinicio Capossela

Il cantautore Vinicio Capossela ha recentemente pubblicato La crociata dei bambini, una canzone che denuncia le atrocità e la follia della guerra. Il cantautore prende spunto da "La crociata dei ragazzi" (o dei bambini) di Bertold Brecht, ambientata in Polonia durante la seconda guerra mondiale.

Partirono all’alba
in crociata i bambini
Le facce gelate, chi li troverà?
Partirono in fila,
Sepolti di neve
I soli scampati alle bombe
ed ai soldati

Volevan fuggire dagli occhi la guerra,
volevan fuggirla per cielo e per terra
un piccolo capo, la pena nel cuore,
provava a guidarli
e la strada
non sapeva trovare.

Una bambina di undici,
ad una di quattro, come una mamma
portava per mano
ed un piccolo musico, col suo tamburo,
batteva sordo, al timore
di farsi trovare

E poi c’era un cane, ma morto di fame
che per compassione nessuno ammazzò,
e si faceva scuola
tutti alla pari
sillabavan maestri e scolari
P. A. C. E

C’era Fede e Speranza
ma né pane, né carne
non chiamate ladro chi deve rubare,
per dare alle bocche, di cosa mangiare
farina ci vuole
e non solo bontà

Si persero in tondo, nel freddo di neve
nessuno più vivi li poté trovare,
soltanto il cielo, li vede vagare
nel cerchio
dei senza meta
dei senza patria

Si persero in tondo, nel freddo di neve
nessuno più vivi li poté trovare,
soltanto il cielo, li vede vagare
nel cerchio
dei senza meta
dei senza patria

E cercano insieme una terra di pace
non come quella che hanno lasciato,
senza fuoco e rovina di Colosseo
ed immenso dietro di loro…
diventa il corteo

Il cane nel bosco
fu trovato una sera
al collo portava un cartello con scritto:
qualcuno ci aiuti, abbiam perso la strada
seguite il cane,
e vi prego,
non gli sparate

La scritta infantile, trovò un contadino
ma non la mano che la tracciò
un anno è passato, e nessuno è venuto
il cane soltanto è restato
a morire di fame

Il cane soltanto è restato
e si muore di fame

Vinicio Capossela, La crociata dei bambini (2023)

Messaggio di pace 2022

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